Merda,
merda di gallina,
merda di cuccù,
domani non c'è più!
(si diceva ai citti quando si facevano male).
Credenza è morta
il male operare l'uccise.
Fida sta male.
Leggi o lettore
e dopo letto pensa:
cortesia ti posso fare
ma non credenza!
(trovato, in passato, scritto e appeso in un negozio di Caldana)
I caldanesi lo dicevano ai tirlesi:
Chi vuol moglie vada a Tirli
con il sacco e la gabbana;
per dote cento figli
e per moglie una putta**.
E i tirlesi rispondevano:
Al vostro paese ci son belle campane
ma gli uomini son tutti becchi
e le donne sono tutte putta**.
Staccia buraccia
la pecorina santa
santa del colombo
Gesù ti mandi sonno
sonno sonnaro
la festa di Gennaro
Gennaro andò alla festa
co' la ghirlanda 'n testa
credeva fosse d'oro
e 'nvece era di ginestra
(cantilena per far divertire i citti)
Trotta trotta cavallino
pe' la strada del mulino
il mulino s'è seccato
il mugnaio s'è appiccato
s'è appicato alla catena
la su' moglie fa la cena
e gli è nato un bel bambino
bianco rosso e ricciolino
Trotta trotta cavallino
pe' la strada del mulino
prendi i ferri che ti metto
per andare a San Francesco
a San Francesco c'è una via
che ti porta a casa mia
a casa mia c'è un altare
con tre monache a pregare
ce n'è una più vecchietta
Santa Barbara benedetta.
Che cos'è questo sussurro
che si sente che si sente da un mese
sono i gatti del paese
che si misero che si misero a miagolar...
Son tutti gatti miao miao miao
son tutti gatti miao miao miao
son tutti gatti son tutti gatti
miao miao!
(canzoncina che veniva cantata specialmente dalle ragazzine che, accompagnate dalle suore, andavano a Ravi a trovare le orfanelle nell'Istituto che esisteva nel paese. Venendo via, salutavano così i ravigiani che tiravano, in risposta, sassi. I ravigiani, infatti, erano chiamati "gatti").