Per la festa di San Giuseppe (Festa del babbo) vengono preparate le fritelle di riso (San Giuseppe frittellaio).
Le tradizioni di questo mese erano legate soprattutto ai primi giorni, quelli della commemorazione dei defunti e dei caduti.
La sera della festa di Ognissanti, alle ore 18 circa, suonava il campanone a distesa per alcuni minuti: ricordava che si entrava nel giorno del ricordo dei nostri cari defunti.
Nelle case si accendeva un lume, in genere di fronte al quadro di un defunto, segno della nostra preghiera.
Poi durante l’ottavario (otto giorni successivi al 2 novembre) ogni sera si andava al cimitero per recitare il rosario.
Il quattro novembre c’era invece - e ancora oggi si fa nella domenica successiva - la benedizione del monumento ai caduti: il corteo partiva dalla chiesa dopo la S. Messa nel pomeriggio mentre le campane suonavano i rintocchi.
Insieme alla pollazione, c'erano gli ex-combattenti con la bandiera e la corona di alloro.
Al monumento si recitava una preghiera e si deponeva la corona, mentre una tromba intonava il "Silenzio".
La mattina del 4 dicembre festa di santa Barbara patrona di tutti coloro che usano materiale esplosivo (minatori, artiglieri, pompieri, …) i cacciatori sparano in aria alcuni colpi di fucile per onorare la santa e chiedere quindi con quel gesto la sua protezione.
L’ora in cui questo avviene è la mattina presto - dalle 6 alle 7 -. I cacciatori si alzano e sparano alcune cartucce facendo sobbalzare tutti dal letto: un modo sicuramente inconsueto per ricordarsi di festeggiare questa santa!
In chiesa si adorna la statua con delle candele e si espongono un elmetto da minatore e una cetilene (usata per illuminare le gallerie della miniera): in questo modo si fa memoria di come Caldana era un paese di minatori che con la loro fede, talvolta rude, si affidavano a lei per ottenere protezione.