Fonda la notte,
il silenzio rinchiuso negli usci.
Nel cielo trapunto di stelle
si pavoneggia la luna vestita d'argento.
Vuote le strade,
rari e frettolosi i passi cadenzati
sulle pietre.
Nell'antica contrada,
alle sferzate del vento
un vecchio lampione dondola irrequieto,
volteggiano ubriachi i pipistrelli.
I poggi adombrati
appariscono come paurosi fantasmi.
Il campanile
sta come sentinella vigilante
sul riposo profondo del paese.
Rompono il silenzio
i lenti rintocchi dell'orologio.
E' mezzanotte!
Dorme la campagna,
riposano le bestie nelle stalle,
s'è spento a poco a poco lo stridio dei grilli.
Sull'aie deserte vegliano i pagliai.
Alvaro Mucci
Tra le tue mura rinascimentali
sento – respiro – l’odore pungente della storia.
Tra le tue mura
mi sento al sicuro,
dall’alto di questo colle
posso vedere la campagna
- la Maremma -
fino a dove si perde lo sguardo,
laggiù,
dove so che c’è il mare.
Paese mio,
coronato di ulivi,
umile albero, amico dei contadini,
paese mio,
grande famiglia,
luogo perfetto;
ti prego,
rimani sempre come sei.
Io non so cosa vuole Dio da me.
Non so domani cosa mi troverò a fare.
Non so se domani calpesterò un’altra via
che non sia il tuo Borgo.
Non so – non posso – neppure voglio! –
sapere il mio futuro.
So però – tra tante cose ignote –
che tu sarai sempre qui,
ad accogliermi a braccia aperte -
qui,
su questa collina,
increspatura fantasiosa di terra.
So che tu mi aspetterai sempre,
come una madre fa con il figlio lontano,
in guerra:
aspetta, aspetta,
si consuma il cuore, sperando che torni,
vivo e più felice.
Io so che da te potrò sempre tornare,
SEMPRE,
tranquillamente,
con il cuore in mano,
colpevole o innocente.
Tu mi perdonerai!
Il tempo passa, e la gente se ne va.
Tra trent’anni forse non ci saranno più i miei amici,
non ci sarà più la gente
che vedo passeggiare con le sporte della spesa.
Tu – però – ci sarai sempre,
con il tuo cuore di madre,
amica,
sorella,
amante.
(Caldana, 20 maggio 2003)
Giulio Gasperini
da Dedicate, LibroItaliano, Ragusa 2006
Mi langue la nostalgia d’una collina
d’un ulivo avvolto ai secoli a
flagellarlo, a donargli la saggezza
delle stagioni. Mi langue la nostalgia
d’un mare azzurro a farsi indovinare
rincorrendosi l’orizzonte, oltre l’
ennesimo bosco di fresco castagno,
oltre le sagge nude sughere. Mi
buca la malinconia, con un pungolo
costante di cemento, d’asfalto
squagliato – mi buca la nostalgia d’
un velato silenzio, d’un tranquillo
trascorrere di nuvole, d’un veritiero
irrompere di pioggia che, se anche
non pura, almeno si conserva sincera.
Mi strazia la nostalgia del mio piccolo
angolo di mondo, dolce nel suo cullare
tra secoli, tra ricordi, tra acini di uve
brillanti nelle albe autunnali – mi
langue la nostalgia dello zucchero dei
fichi, dell’affollarsi d’un campo gravido
di lucciole fragranti di giugno, del lento
lacrimare animoso sul palato di
stelle, delle sue ombre a sorprendere
la nostra leggera ultima sera.
Giulio Gasperini
da Patologia, Dreams Entertainment, Vercelli 2010
con dipinti di Paolo Cimoni
Parto di casa con il bastone in mano
per far una passeggiata assai lontano
mi dirigo in campagna e non nelle contrade
giungendo molto presto alle 2 strade
terminata la salita allungo svelto i passi
per arrivare presto ai Poderi Bassi
da qui proseguo poi il mio cammino
per far alle Fontanelle un riposino
riprendo piano perché c'è salita
volto alle Lastre e la passeggiata è finita
e lo dico senz'altro con il cuor sincero
gustando un panorama tutto vero
lungo quei boschi i miei occhi son orientati
per giungere sin alla Serra degli Impiccati.
Quanto sarà bella e pura la natura
ammirando pure quella gran pianura
del bosco osservo sughere lecci e castagni
e nella pianura lontan scorgo Braccagni
con tanti prati verdi che sembran tutti uguali
il paese che li domina è Montepescali
poi lo sguardo mi va un po' più lontano
ammirando il paese di Sticciano
poi scorgo Vetulonia e la Scala Santa
che di storia etrusca ne ha prodotta tanta
poi vedo Tirli paese di brave persone
che sovrastato è da Poggio Ballone
è bello qui dove ci circonda la natura
perché c'è quiete e respiro aria pura
qui non esiste smog nemmeno inquinamenti
di viver in questi posti siam contenti
son contento di questo e lo dico con affetto
io termino i miei versi e a tutti il mio rispetto.
Silvano Battaglini,
Caldana, 6 aprile 1992