Anche chi non è caldanese di nascita (o di famiglia) spesso rimane folgorato da Caldana e dal fascino di questo piccolo paese. Patrizia Bartoletti ha scritto questo libro: sensazioni personali e intime, luoghi che creano memorie, volti e mani che son più che persone ma ricordi di vita e d'esperienza.
La testimonianza è preziosa e interessante, perché lo sguardo che descriva (e sublima) il paese non è gravato da campanilismo e naturale orgoglio paesano, ma da un continuo fluire di emozioni e pienezza d'esperienza.
La Maremma è stata la mia svolta interiore più importante: è la solitudine, il contatto con la natura semplice e selvaggia, la sensualità dei suoni, una piacevole melodia, una nota vibrante di sentimenti, emozioni e sensazioni, l'essenza della vita, l'armonia, una successione di suoni diversi fra loro ma paralleli e simili, i movimenti che la natura mi regala, forte e che dà forza.
Una passeggiata nei tempi passati, un alone di mistero e di magia, un velo d'antico che mi avvolge ogni volta con grande intensità.
Riservata, intrigante, mostra infiniti volti, si percepisce il respiro del tempo, scandito dalle stagioni, ognuna di queste ha lasciato qualcosa.
Luoghi e persone semplici che riescono a fare un senso più profondo alle cose, alla vita.
La stessa terra che per secoli è stata ostile e inospitale, oggi è ricca di angoli nascosti di rara bellezza che, con il mutare delle stagioni, donano emozioni nuove.
Terra che fa pensare al sudore dell'uomo per sfamarsi, ogni angolo di bosco, ogni appezzamento di terreno, ha visto il susseguirsi di generazioni di uomini che hanno utilizzato le sue risorse, creato condizioni di vita migliori, che l'hanno modificata.
Terra abbondantemente maneggiata, dove l'integrazione della natura con l'opera dell'uomo è intensa e unita da un destino comune, un contatto intimo, quasi primordiale, tra le due cose.
Gandhi sosteneva: "La vera bellezza sta nella purezza del cuore", questa purezza per me è "Maremma, è Caldana".