Laura Bindi

    Di poesie. Altro

 

Edizioni Ded'A

2009

€ 6,00

 

ISBN: 8896121418

ISBN 13: 9788896121412

Deastore

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La vendita di questo libro ha uno scopo benefico. Il ricavato è stato destinato ai bambini del reparto oncologico dell'ospedale pediatrico di Betlemme e all'acquisto di materiale didattico per i bambini dell'Asilo delle Suore di Sant'Anna di Caldana

 

 

 

Di poesie. Assaggi

 

Edizioni Ded'A

2009

€ 5,00

 

ISBN: 8896121019

ISBN 13: 9788896121016

Deastore

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La vendita di questo libro ha uno scopo benefico. Aggiungendo 1 euro al prezzo di copertina si potrà contribuire a un progetto di ricerca sui tumori del Campus Bio-Medico di Roma e ad uno sulla sclerosi multipla dell'A.I.S.M. Grazie.

 



Ricordando Laura.

Spesso il dolore ha nome, ha consistenza,

spesso il nemico non si lascia anonimo,

ma aggredisce consapevole di sé. E la

difesa è più lucida, più motivata, più

autentica nell’ansia estrema della

sopravvivenza. Perché un nemico, quando

ha nome, ha quasi sempre anche un’

essenza a cui aggrapparsi per non cedere,

ha una consistenza contro cui schierarsi per

non capitolare.

 

Laura stava sempre così

– lucidamente –

aggrappata a quel nome, alla definizione

estrema di quel nemico; se lo rigirava in

bocca senza timore di soffocare; Laura stava

stretta alla luce, se ne deliziava come

campo di grano in giugno, come un firmamento

che – come brilla! – quando tutto il mondo è spento.

Laura si aggrappava persino alla parola, la sola

che dischiude il dolore, e lo rende umano,

comunicabile, civile, quotidiano.

 

Non si vergognava, Laura,

del suo calvario, né ostentava la sua croce:

semplice, sapeva che un cammino è a tutti

destinato, e che – per esser veri uomini e

vere donne – occorre non piegare le ginocchia,

ma impolverarsi i sandali; né mai recriminare.

Aveva una forza disarmante, Laura; aveva

un sorriso mai stanco, ogni suo gesto sempre

pronto, ogni suo pensiero sempre indomito,

ribelle. È insorta, Laura, contro il suo destino,

contro la casualità folle dei suoi giorni; contro l’accidia,

verso cui la sofferenza facilmente istiga.

E adesso

i giorni da riempire rimangono a noi – ne

dovremo preservare un po’ anche per lei.

 

G.G.

 

Caldana, 25 giugno 2011