La Parrocchia di Caldana nell'ambito delle iniziative per la catechesi degli adulti e in preparazione alla Settimana Santa, ha organizzato, il 26 marzo presso il Teatro del paese, una conferenza dibattito sulla Sacra Sindone tenuta dal prof. Maurizio Marinelli di Roma.
L'iniziativa ha visto la partecipazione di molte persone che hanno seguito con attenzione ed interesse il suggestivo argomento, esposto dal relatore con chiarezza, dovizia di particolari e competenza, avvalendosi anche di immagini proiettate su uno schermo, di posters installati su appositi espositori edi una riproduzione a gradezza naturale (oltre 4 metri) del sacro lino.
Il prof. Marinelli, che insieme alla sorella Emanuela, è uno dei più esperti studiosi italiani di sindonologia, ha illustrato l'argomento si dal punto di vista scientifico che storico, ripercorrendo le innumerevoli tappe che nel corso dei secoli hanno tenuto sempre vivo e acceso un dibattito che, ancora oggi, continua a destare nella Chiesa, nell'opinione pubblica, nella comunità scientifica internazionale e fra gli storici molto interesse sul modo, ancora misterioso e sconosciuto, con cui l'immagine si è impressa sul lenzuolo funerario.
Il relatore ha sottolineato come le verità emerse negli anni sulla Sindone sono la risultante di un'azione combinata tra numerose discipline scientifiche (fisica, chimica, medicina, botanica) e testimonianze storiche sulla raffigurazione del volto di Cristo coincidenti in modo sorprendente con l'immagine del volto del sacro lenzuolo; ha altresì sottolineato l'impossibilità che la Sindone, la cui immagine appare come un perfetto negativo fotografico, sia opera di un falsario che avrebbe potuto dipingerla in un periodo in cui la fotografia non era stata scoperta e perciò impossibile da immaginare.
La presenza accertata sul telo di sangue umano del gruppo AB negativo (gruppo "universale"), del tipo di tessitura del lenzuolo e la presenza di pollini di specie di piante proprie dell'area palestinese, sono indicazioni che non possono essere sottovalutate per stabilirne l'autenticità; del resto l'esame del carbonio 14 effettuato nel 1988 che data la Sindone in epoca medievale, si è rivelato pieno di incertezze e dubbi a causa delle contaminazioni che i ripetuti incendi potrebbero aver causato alla stessa.
L'esame e l'illustrazione delle tenui immagini del corpo rimaste impresse nel telo di lino, sono state fatte dal prof. Marinelli in parallelo alla passione di Cristo riportata nei Vangeli, sottolineando come le macchie ematiche corrispondano perfettamente ai violenti traumi della flagellazione e della crocifissione subita da Gesù, anche con precisi riscontri di carattere medico-legale; le modalità della sepoltura (avvolgimento nel lenzuolo e trattamento della salma con incenso e mirra), insolita per un condannato al supplizio della croce, trovano un riscontro attendibile nel racconto evangelico dove si narra come il ricco Giuseppe d'Arimatea ottenne da Ponzio Pilato il corpo di Cristo per la sistemazione nel sepolcro.
La Sindone continua pertanto ad essere un mistero che la scienza non riesce a chiarire; il pubblico che ha seguito l'interessante conferenza ha senz'altro capito che l'approccio finale verso questo semplice pezzo di tessuto, custodito attualmente nel Duomo di Torino, non può essere che quello della fede, tanto da essere considerato da molti credenti il "quinto vangelo".
Roberto Lorenzi
Vicepresidente Consiglio
Pastorale Parrocchiale