"Maria, Madre dei Popoli", sembra essere il nome dell'opera che ci è stata sottratta spavaldamente nel giugno del 2019. Un dipinto
realizzato dalla scuola senese nella prima metà del '400. Un'icona, olio su tavola (39,5 x 27,5 h x l) che tenevamo esposta nella teca della Cappella del SS.mo Sacramento, qui in San
Biagio. Non conosciamo il nome dell'artista che l'ha realizzata, non ci sono notizie storiche sull'arrivo del dipinto nel nostro paese. Indubbiamente un capolavoro di rara bellezza e di
notevole valore.
Nelle opere dei pittori senesi notiamo molti richiami alla preziosità dello stile gotico, un ampio uso dell'oro e la costruzione
di figure delicate e armoniose. Nel dipinto una bellissima madre tiene in braccio il proprio bambino. Una Madonna che sembra pensare al futuro incerto del figlio e di tutti i figli dei
popoli della Terra. Per sopperire e, in qualche modo alleviare il grande dispiacere per averla perduta, Beatrice Cetrullo, con il suo talento, si è offerta di riprodurre fedelmente
l'opera. Ha rispettato le misure, i materiali, la tecnica, col solo scopo di ridare al popolo di Caldana “Filios tuos”, figli tuoi, la gioia di osservare di nuovo tutta la dolcezza e
tenerezza di quella bellissima Madre col bambino e di beneficiare della sua amorevole protezione.
L'icona, per sua natura, aggiunge all'opera d'arte un'altra dimensione: quella del trascendente; non raffigura solo l'aspetto
estetico della Donna e del bimbo, come in questo caso, ma anche la loro realtà interiore che emerge attraverso la luce, l'illuminazione progressiva delle carni, l'espressione dei volti,
la purezza dei colori che esprimono al contempo sacralità.
Il dipinto riprodotto da Beatrice dopo un lungo lavoro fatto di tante fasi e complicati passaggi, vuole quindi essere una
esortazione alla Speranza, alla contemplazione della Bellezza, una preghiera per un futuro migliore sotto lo sguardo dolcissimo e rassicurante di Maria Madre Celeste.
Non a caso la frase latina che accompagna l'opera cita: